Come lavoro

Il primo incontro con lo Psicoterapeuta

La decisione di incontrare uno psicoterapeuta non è affatto semplice, a volte è sofferta e richiede un lungo periodo di riflessione, altre volte è piena di pregiudizi come “Io non sono matto”, “Io non sono debole, riesco da solo”, “Nessuno mi può cambiare, sono fatto così”, “La terapia dura troppo tempo e non posso permettermela” e tanti altri.

Una volta sfatati questi miti, il primo colloquio, rappresenta per me il momento in cui ci si conosce, ci si valuta reciprocamente e una volta analizzata la domanda per cui si chiede aiuto, si elabora il tipo di percorso terapeutico da intraprendere assieme.

Il primo incontro con lo Psicoterapeuta

Il mio Approccio

Utilizzo un approccio psicoterapeutico definito cognitivo-comportamentale. Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti evidenziando come i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, a dispetto della sofferenza che il paziente sperimenta e delle possibilità ed opportunità di cambiarle, a causa dei meccanismi di mantenimento.

Il mio approccio con il paziente è flessibile, aperto e integrato, centrato sulla persona che tenga conto del fatto che ciascun individuo è unico, speciale e per tale motivo il tipo di trattamento va strutturato ad hoc, tenendo in considerazione la sua totalità e diversità.

Nell’approccio con il paziente, per me è molto importante conoscere la sua storia di vita, porgendo particolare attenzione ai legami di attaccamento durante la crescita, attuando un indagine del passato importante per comprendere in che modo il paziente ha co-costruito e in qualche misura “appreso” nelle proprie relazioni, determinati schemi, credenze su di sè, sugli altri e sul mondo, lavorando sull’interdipendenza tra le esperienze passate e presenti.

La psicoterapia cognitivo comportamentale nasce negli anni ’60 con Ellis e Beck ma utilizza attualmente sempre più tecniche di terza ondata, ed è uno specifico orientamento della psicoterapia.

La terapia cognitivo comportamentale è considerata una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace dal punto di vista scientifico da una considerevole e consolidata mole di ricerche empiriche (evidence-based).

Tale orientamento raggruppa al suo interno molteplici teorie, modelli di funzionamento psicopatologico, protocolli e tecniche di trattamento, che tuttavia presentano caratteristiche comuni.

In termini generali, la psicoterapia cognitiva e comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione di pensieri, emozioni e comportamenti.
Gli eventi influenzano le nostre emozioni ma pensieri e comportamenti determinano la loro intensità e la loro durata.

Ognuno di noi ha modalità tipiche di pensare e agire che possono produrre malessere, non siamo consapevoli dei nostri schemi e delle nostre abitudini dannose, la psicoterapia cognitivo comportamentale ha lo scopo di individuarli e modificarli.

La psicoterapia cognitivo comportamentale agisce quindi su emozioni, pensieri (o schemi cognitivi) e comportamenti in modo attivo.