Dott.ssa Francesca Mazzocco
Psicologa Clinica, Psicoterapeuta e Terapeuta Practitioner EMDR a Milano e Genova
Sono la dott.ssa Mazzocco Francesca, lavoro come Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia dal 2012.
Lavoro presso l’ambulatorio San Raffaele Turro Psichiatria Generale (MI), mi occupo di disturbi dell’umore (depressione, disturbo bipolare), di personalità, ansia, attacchi di panico, traumi, addiction (problemi di dipendenza), sostegno alla genitorialità, problemi dell’infanzia e dell’adolescenza.
Sono specializzata in Psicoterapia Cognitiva, Cognitivo-Comportamentale dell’età adulta ed evolutiva, la passione per il mio lavoro mi porta continuamente a formarmi e ad aggiornarmi costantemente con l’obiettivo di aiutare le persone nelle loro difficoltà attraverso protocolli efficaci, individualizzati, in quanto parto dal presupposto che ciascuna persona è unica nella sua totalità e per questo motivo non è possibile utilizzare gli stessi strumenti di cura per tutti, ma vanno adeguatamente adattati ai bisogni specifici della persona che abbiamo di fronte.
Sono socia EMDR Italia, associazione che si occupa del Trauma psicologico attraverso l’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.
Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara nel 2010, ho iniziato la mia carriera presso il reparto di Psichiatria Generale San Raffaele Turro (MI), svolgendo attività ambulatoriale, di ricerca, di psicodiagnostica e di reparto.
Ho proseguito la mia formazione all’interno del reparto con la Dott.ssa Ernestina Politi (Psichiatra, Responsabile Unità Funzionale Psichiatria Generale) focalizzandomi nella diagnosi e nel trattamento dei principali disturbi psichiatrici e neuropsicologici associati alle dipendenze.
La voglia di imparare mi ha portato nel 2014 ad approfondire le mie competenze neuropsicologiche conseguendo il Master Universitario di II livello in “Neuropsicologia: Valutazione, Diagnosi e Riabilitazione” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Esplora il mio curriculum
- SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA
- PSICODIAGNOSTICA
- DIPENDENZE PATOLOGICHE (ADDICTION)
- DISTURBI DELL′ETA′ EVOLUTIVA
- TERAPEUTA EMDR
- PATOLOGIE TRATTATE
Ho conseguito il diploma di specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Cognitivo-Comportamentale, presso la scuola “Studi Cognitivi” di Milano, all’interno del quale ho partecipato al corso di perfezionamento in “Disturbi emotivo-comportamentali in età scolare” (8-14 anni, disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi della condotta, ADHD, depressione, Disturbi Specifici dell’Apprendimento e ritiro sociale).
Effettuo attività clinica in ambito ambulatoriale dal 2015 presso San Raffaele Turro, Milano, e presso il poliambulatorio Punto Raf Resnati, Milano. Ricevo inoltre presso il “Centro di Psicoterapia e Scienze Cognitive” di Genova, sito in via Domenico Fiasella 16/A.
La lunga esperienza maturata all’interno del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, San Raffaele Turro Milano, mi ha consentito di sviluppare competenze di psicodiagnosi applicando test neuropsicologici per adulti e bambini (MODA, WAIS, WISC, Wechsler Memory Scale, WCST, Gambling task, BACS, BVN e tanti altri) e di personalità (SCID II, TCI, MMPI-2, SWAP).
Sempre all’interno del reparto di Psichiatria Generale di San Raffaele Turro, ho acquisito esperienza pluriennale nell’ambito delle Tossicodipendenze, formandomi nella valutazione diagnostica e nella riabilitazione neuropsicologica delle diverse forme di addiction. Attualmente mi occupo di gruppi psicoedeucativi e del trattamento delle dipendenze da sostanze attraverso programmi di prevenzione, in particolare il mio lavoro segue le linee principali del protocollo di prevenzione delle ricadute MBRP basato sulla mindfulness (Mindfulness-Based Relapse Prevention, MBRP), un programma che combina le abilità cognitivo-comportamentali della prevenzione delle ricadute alla pratica meditativa mindfulness e si rivolge a pazienti che hanno concluso una prima fase di trattamento per disturbi da uso di sostanze (in regime di ricovero o ambulatoriale). L’utilizzo della mindfulness nel trattamento delle dipendenze patologiche.
Attualmente il mio interesse nella ricerca è rivolto soprattutto all’utilizzo dell’EMDR nel trattamento delle dipendenze patologiche.
Le dipendenze patologiche (social network, alcol, gioco d’azzardo, droghe) sono spesso il frutto di eventi traumatici che le persone durante il corso della propria vita si ritrovano ad affrontare ma che da sole non riescono ad elaborare.
L’EMDR, un metodo focalizzato sui ricordi traumatici, può essere utilizzato molto bene nel campo delle dipendenze perchè lavora sugli aspetti più traumatici e drammatici di un esperienza che una persona può aver vissuto e aiuta la persona ad elaborare questi ricordi attraverso una stimolazione oculare. Tali movimenti oculari sono simili a quelli che avvengono nella fase Rem del sonno e che giocano un ruolo importante nell’ elaborazione delle emozioni e nell’ elaborazione delle esperienze.
L’EMDR non cancella il ricordo, ma lo rielabora e lo desensibilizza, il ricordo in questo modo perde la sua carica emotiva positiva e le sensazioni positive legate alla sostanza.
Quindi attraverso l’EMDR si desensibilizzano i ricordi che sono nelle reti neurali della memoria e che portano costantemente a ricorrere alla sostanza o a qualcos’altro che dall’esterno aiuti il paziente a regolarsi.
Infatti le persone ricorrono alle sostanze per aiutarsi ad autoregolare le proprie emozioni.
“Se togliamo i fattori di rischio che portano alla dipendenza, non ci sarà più la tendenza a dover ricercare aiuto nella sostanza per regolarsi emotivamente”.
Le mie competenze neuropsicologiche acquisite precedentemente mi hanno permesso di ampliare e continuare la mia formazione in ambito evolutivo attraverso il corso di perfezionamento in “Disturbi Emotivo-Comportamentali in età scolare” e conseguendo il Master di I° livello nei “Disturbi Specifici dell’Apprendimento”.
Una fetta della mia attività ambulatoriale è dedicata ai disturbi dell’età evolutiva, quali Autismo, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), Disturbo Oppositivo-Provocatorio, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
L’intervento elettivo per alleviare la sofferenza e ridurre i sintomi è la psicoterapia cognitiva-comportamentale, specifica per l’età evolutiva.
Ho ottenuto il titolo di Terapeuta EMDR II Livello fondamentale per la cura del Disturbo Post-Traumatico da Stress, elaborazione di lutti o di traumi di varie entità, nei bambini, adolescenti e adulti.
COS’E’ L’EMDR EMDR è l’acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). La nascita di questa tecnica risale al 1987 quando una psicologa, Francine Shapiro, scoprì casualmente su se stessa che il movimento oculare eseguito in una determinata modalità mentre il pensiero sia focalizzato su ricordi spiacevoli e disturbanti, aiuta a rielaborarli e a ridurne il peso e gli effetti negativi.
Da allora, fino ai giorni nostri, c’è stato un susseguirsi di studi e ricerche scientifiche volte ad approfondire le caratteristiche, l’efficacia e l’applicazione di questa tecnica. Attualmente, l’EMDR risulta essere pienamente efficace per tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) sia per i traumi minori.
Isabel Fernández, che ha introdotto questa tecnica in Italia, definisce l’EMDR come un approccio complesso, una tecnica che può essere integrata all’interno di ogni tipo di approccio psicoterapeutico.
L’EMDR lavora a più livelli, coinvolgendo gli aspetti cognitivi, gli aspetti emotivi, quelli comportamentali e quelli neurofisiologici.
Come e dove agisce l’EMDR? Attraverso i movimenti oculari ovvero la stimolazione alternata destra/sinistra, viene riattivato il processo naturale di rielaborazione dell’informazione che risulta essere bloccato o inibito negli individui traumatizzati.
In conseguenza ad un evento traumatico, l’informazione rimane immagazzinata – congelata – nelle reti neurali del cervello che restano così iper-eccitate provocando i sintomi tipici del PTSD e di altri disturbi psicologici (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashback, incubi). I movimenti oculari migliorano la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, modificano la rete neurale e permettono l’elaborazione dell’informazione traumatica fino a quando essa viene integrata in schemi cognitivi ed emotivi adeguati e funzionali.
Come si accennava, l’EMDR, nata per affrontare il PTSD (che ricordiamolo, si verifica in conseguenza a quelle situazioni in cui l’individuo si trova a rischio della propria incolumità fisica e psicologica – terremoti, inondazioni, incidenti gravi, torture, violenza), trova oggi applicazione anche per quelle situazioni di traumi minori che provocano una sintomatologia meno invalidante: piccoli e grandi traumi emotivi subiti nell’età dello sviluppo; eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali).
In effetti, è stato rilevato che anche le esperienze traumatiche minori possono causare o essere implicati nella genesi dei disturbi d’ansia e attacchi di panico; disturbi psicosomatici; ipocondria; disturbo ossessivo compulsivo; disturbi dell’umore.
Su quale approccio si basal’EMDR L’approccio EMDR, adottato da un numero sempre crescente di psicoterapeuti in tutto il mondo, è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). Secondo l’AIP, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili. Le informazioni ”congelate” e racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. Le cicatrici degli avvenimenti più dolorosi, infatti, non scompaiono facilmente dal cervello: molte persone continuano dopo decenni a soffrire di sintomi che ne condizionano il benessere e impediscono loro di riprendere una nuova vita.
L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali. Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva. L’EMDR considera tutti gli aspetti di un’ esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Utilizzando un protocollo strutturato il terapeuta guida il paziente nella descrizione dell’evento traumatico, aiutandolo a scegliere gli elementi disturbanti importanti. Al termine della seduta di EMDR, quando il processo di rielaborazione ha raggiunto la risoluzione adattiva, l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, permettere la riformulazione delle credenze negative e ridurre l’arousal fisiologico del paziente.
Questo approccio risulta efficace anche con i pazienti che hanno difficoltà nel verbalizzare l’evento traumatico che hanno vissuto. L’EMDR, infatti, utilizza tecniche che possono fornire al paziente un maggior controllo verso le esperienze di esposizione (poiché non si basa su interventi verbali), e che possono aiutarlo nella regolazione e nella gestione delle emozioni intense che potrebbero scaturire durante la fase di elaborazione.
DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzato
- Fobia sociale
- Disturbo post-traumatico da stress
FOBIE SPECIFICHE
- Ossessioni
- Compulsioni
- Ipocondria
- Disturbo ossessivo compulsivo
DISORDINI ALIMENTARI
- Bulimia
- Anoressia nervosa
- Binge eating
DISTURBI di personalità
- Disturbo di personalità paranoide
- Disturbo di personalità schizoide
- Disturbo di personalità schizotipico
- Disturbo di personalità istrionica
- Disturbo di personalità narcisistica
- Disturbo di personalità antisociale
- Disturbo di personalità borderline
- Disturbo di personalità evitante
- Disturbo di personalità dipendente
- Disturbo di personalità ossessivo-compulsiva
DEPRESSIONE nelle sue varie forme
- Disturbo depressivo maggiore
- Disturbo bipolare
DISTURBI da dipendenza patologica
- Tossicodipendenza
- Alcolismo
- Ludopatia
- Problemi relazionali nei diversi contesti
PROBLEMI di coppia
PROBLEMI dell’infanzia e dell’adolescenza
- Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Mutismo selettivo
- Disturbo da evitamento
- Ansia da prestazione
- Fobia scolare
- Disturbo da isolamento
DISTURBI legati all’abuso di internet
- Dipendenza da cybersesso
- Shopping compulsivo in rete
- On-line gambling
- Chat dipendenza
Oltre ai disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi di personalità, traumi e disturbo da stress post-traumatico ecc.., seguo regolarmente persone che non presentano un quadro clinico patologico ma bensì individui che vivono un momento difficile e complicato della propria esistenza e che necessitano di una messa a fuoco sui propri obiettivi, sulle difficoltà per raggiungerli e che, quindi, hanno bisogno di una guida per trovare nuove modalità di approcciare i propri problemi (lavorativi, personali, familiari, etc.).