Che cosa accade quando l’evento traumatico si configura come una diagnosi potenzialmente mortale come quella di cancro?
Tale evento evoca nella persona un forte senso di minaccia, in primo luogo per la vita stessa ed in aggiunta per i propri valori, bisogni, stile di vita, ruolo lavorativo, immagine, relazioni personali ecc…
Oltre il senso di minaccia la persona sperimenta frequentemente la sensazione di essere vulnerabile, fuori controllo, impotente o senza speranza. Tali vissuti si possono manifestare attraverso un forte incremento dell’ attivazione emotiva, evitamento di comportamenti quotidiani, pensieri intrusivi che creano malfunzionamento nella vita della persona e incrementano il malessere emotivo percepito.
La ricerca dimostra da anni, per questo continua a studiarne le componenti, la relazione tra malattia organica e reazione psicologica.
Molti possono essere i momenti critici che determinano reazioni traumatiche nelle persone. Tra quelli maggiormente riferiti dalle persone che sviluppano un Disturbo Post Traumatico da Stress ci sono la diagnosi, la reazione dei familiari, gli esami medici, l’intervento chirurgico, le visite di controllo, la relazione con medici e personale ospedaliero.
Cosa si può fare?
L’intervento attraverso l’approccio terapeutico EMDR consente di valutare in maniera approfondita l’impatto che la malattia ha sulla vita quotidiana della persona in termini di sintomatologia (eventuale diagnosi di Disturbo Post Traumatico da Stress o rilevazione dei principali sintomi).
Valutare i pensieri negativi, i comportamenti disadattivi, (ad esempio evitare i controlli medici), i vissuti di impotenza e mancanza di speranza, la compromissione della propria identità, l’utilizzo massiccio di meccanismi di difesa (negazione, proiezione) che contribuiscono allo sviluppo e mantenimento della sintomatologia.
Verificare inoltre la presenza di eventi traumatici o stressanti nel periodo precedente all’insorgenza della malattia o durante l’intero arco di vita, specialmente esperienze stressanti vissute durante lo sviluppo infantile in prima persona o da altri membri della famiglia.
Impostare un piano terapeutico appropriato per supportare la persona nel percorso di gestione della malattia a seconda della fase specifica nella quale si trova.
Gli obiettivi sono in primo luogo quello di:
- Diminuire il livello di stress percepito, come ad esempio la forte attivazione ansiosa o le reazioni depressive.
- Modificare i pensieri negativi ed i comportamenti disfunzionali che mantengono la problematica.
- Individuare e rimuovere eventuali blocchi emotivi che ostacolano le reazioni adattive dell’organismo verso il processo di guarigione.
- Aumentare e mobilitare le risorse della persona affinché contribuiscano al normale processo di ‘auto guarigione’.
Per ulteriori informazioni puoi scrivermi qui: info@francescamazzocco.it
Ricevo a:
Milano: il lunedì e il mercoledì
Genova: il martedì e giovedì