COME AIUTARE I BAMBINI….DOPO LA PERDITA DI UNA PERSONA CARA
La perdita di una persona cara è un’ esperienza emotiva tra le più dolorose tra gli esseri umani e ancor più per un bambino.
Inoltre un evento così grave come la perdita dei nonni o ancor di più di un genitore, ha un forte impatto emotivo su tutta la famiglia e la rete di riferimento del bambino.
In queste circostanze, il bambino potrebbe sentire di non poter chiedere aiuto per evitare di affaticare ulteriormente i suoi cari.
QUALI SONO LE REAZIONI DEL BAMBINO DI FRONTE ALLA MORTE?
E’ molto importante riconoscere le reazioni emotive del bambino di fronte al lutto, perché i bambini esprimono i propri sentimenti in maniera differente rispetto agli adulti, le loro reazioni sono diverse a seconda dell’età e della reazione delle persone che lo circondano.
I bambini soffrono un po’ alla volta, non riescono a mantenere la stessa intensità emotiva per periodi lunghi, come succede invece agli adulti, possono manifestare reazioni emotive in modo discontinuo, come ad esempio, avere forti crisi di pianto o rabbia e poco dopo possono sembrare coinvolti nel dolore al punto da apparire indifferenti, oppure possono tornare a essere sorridenti e a giocare con gli altri bambini.
Possono sia provare forti emozioni come tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia, ed esprimerle attraverso sintomi somatici come mal di testa o mal di pancia e possono ammalarsi più frequentemente.
Ovviamente, vi sono marcate differenze individuali nella comparsa, nella durata e nell’intensità di queste reazioni.
Il dolore nei bambini spesso può essere meno evidente poiché l’emozione prevalente di solito è la rabbia che li protegge da un eccesso di vulnerabilità, invece il senso di colpa è più enfatizzato rispetto agli adulti!!!
I bambini possono sentirsi colpevoli della morte della persona cara pensando che il proprio comportamento “cattivo” l’abbia causata, vedendo la morte della persona cara come una punizione personale.
E’ quindi importante che il bambino venga rassicurato sulla sua completa estraneità alla morte.
Altre reazioni emotive espresse attraverso il comportamento sono:
- il diventare irritabili;
- l’avere problemi di concentrazione;
- giocare con videogiochi violenti;
- inscenare funerali o altri momenti della morte del proprio caro;
- manifestare nuove paure o comportamenti tipici di fasi precedenti della crescita, come il fare la pipì a letto;
- manifestare insonnia o ipersonnia;
- mancanza di appetito o eccessivo appetito;
- a scuola possono manifestare un momentaneo calo di rendimento perché assorti nei pensieri che riguardano il genitore morto;
- mostrare mancanza di energie, affaticamento;
- difficoltà nelle interazioni sociali e tendenza ad isolarsi.
COSA NON FARE CON IL BAMBINO IN LUTTO:
• Non dite al bambino che “Ha già sofferto abbastanza”: il miglior modo di aiutare un bambino in lutto è lasciarlo libero di esprimere la propria sofferenza. È necessario quindi normalizzare e validare le reazioni al lutto: a creare sofferenza, infatti non è l’espressione delle emozioni, ma la loro soppressione.
• Non usate frasi come “So come ti senti”, “Potrebbe essere peggio”: parlare invece del dolore e della tristezza aiuterà il bambino a comprendere che questi sono sentimenti appropriati e che provarli è assolutamente normali.
• Non agite come se nulla fosse accaduto nella speranza che dimentichi in fretta: è importante invece aiutare il bambino ed accettare la realtà, poiché la negazione rende impossibile l’elaborazione.
• Non pretendete dal bambino un rendimento troppo elevato nel periodo successivo alla perdita: tenere in considerazione che una caduta nel rendimento potrebbe essere normale, lo aiuta invece a sentirsi compreso.
CAMPANELLI DI ALLARME
Alcuni bambini possono manifestare dei comportamenti che se intensi e persistenti nel tempo, sono indicatori di una difficoltà ad affrontare il processo del lutto. Ne riporto alcuni qui di seguito:
• il bambino non vuole tornare a scuola per paura di allontanarsi dal genitore superstite temendo che lui possa morire o sparire;
• il bambino manifesta segni di regressione a fasi precedenti della crescita, quali enuresi, richieste frequenti di aiuto, ridotta autonomia;
• il bambino presenta somatizzazioni come mal di pancia, mal di testa, difficoltà alimentari per lungo tempo;
• il bambino manifesta aggressività verso gli altri o verso se stesso;
• il bambino mostra umore depresso o desiderio di morire;
• il bambino si preoccupa troppo della salute del genitore e di altri membri della famiglia e tende ad assumere un ruolo genitoriale ;
• il bambino assume atteggiamenti ostili e punitivi nei confronti del genitore in vita.
L’EMDR, UNA TERAPIA BREVE CHE AIUTA
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è molto efficace nell’elaborazione del lutto in età evolutiva e questo è un ottimo fattore di protezione per lo sviluppo del bambino e per la sua crescita.
La ricerca sostiene che i lutti non elaborati hanno una ricaduta sulla vita con conseguenze a lungo termine che coinvolgono non solo la persona che lo ha sperimentato ma anche le sue future relazioni.
Ecco perché se i sintomi del bambino non si modificano nel tempo è necessario intervenire con il protocollo EMDR che si è dimostrato efficace non solo nell’elaborazione dei ricordi legati alla morte della persona cara, ma anche al recupero dei ricordi positivi permettendo così al bambino di trovare il suo modo unico per mantenere la persona amata nel suo cuore.
Per Informazioni ℹ sul trattamento:
Contattare la Dott.ssa Mazzocco Francesca
☎ 320800850
francescamazzocco@hotmail.it
www.francescamazzocco.it
La dottoressa riceve presso:
Ospedale San Raffaele di Ville Turro, Milano
Studio sito in via Domenico Fiasella 16/A, Genova