L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un metodo psicoterapico che consente di alleviare lo stress e i disturbi causati da esperienze traumatiche.
Per esperienze traumatiche non si intendono solo gli “eventi catastrofici” quali incidenti, terremoti, perdite traumatiche, abusi sessuali, ma anche l’essere stati vittime di bullismo, aver perso precocemente un genitore, aver vissuto con un genitore impaurito perché a sua volta vittima di eventi traumatici nell’infanzia, essere stati a contatto con un genitore depresso o essere stati umiliati da bambini, sono tutte situazioni che, se non elaborate, possono avere un’influenza a lungo termine sul benessere della persona.
«È opportuno ricorrere all’EMDR
quando si ha un sintomo emozionale fisico o psicologico
che impedisce alla persona di vivere bene “
L’EMDR è un trattamento utile in moltissimi sintomi, quali:
- ansia;
- bullismo (cyberbullismo);
- depressione;
- attacchi di panico;
- lutto traumatico;
- disturbi di personalità,
- disturbi alimentari;
- disturbi del sonno;
È un trattamento molto consigliato per i bambini che hanno dei sintomi di malessere potenzialmente collegati ad eventi di vita traumatici vissuti sia direttamente che indirettamente.
Inoltre l’EMDR può essere utile anche per migliorare le performance in atleti o persone che hanno bisogno di aumentare il loro livello di performance».
Come funziona l’EMDR
Dopo una fase di raccolta della storia di vita della persona ed una fase di preparazione alla terapia, il ricordo o i ricordi collegati maggiormente ai sintomi riferiti vengono trattati dallo psicoterapeuta con brevi set di stimolazione bilaterale.
In pratica il paziente segue con gli occhi le dita del terapeuta, che avrà precedentemente misurato tutti gli aspetti del ricordo: emozioni, pensieri negativi e sensazioni fisiche.
Durante la stimolazione il paziente sarà in grado di collegare quel ricordo a reti di memoria più ampie, e sarà anche aiutato, attraverso le varie fasi, ad integrare quell’evento nella sua storia ma a non essere più emotivamente disturbato dal ricordo.
Sembra infatti che i movimenti oculari (o altre stimolazioni bilaterali) comportino l’attivazione di quel meccanismo innato e naturale alla base del sistema di processamento dell’informazione, consentendo così l’elaborazione del trauma.
Le fasi in cui si articola la terapia EMDR sono otto
La persona parla della propria storia personale e identifica i ricordi traumatici che potrebbero collocarsi all’origine del disagio.
Lo psicoterapeuta spiega in cosa consiste il trattamento.
La persona parla del ricordo traumatico e delle emozioni e pensieri negativi legati a questa esperienza.
Si identifica inoltre l’atteggiamento positivo con cui la persona vorrebbe accedere al ricordo.
La persona viene invitata a focalizzarsi su tutti gli aspetti del ricordo contemplati mentre lo specialista procede ad una serie di stimolazioni bilaterali.
Si procede fino a quando, pensando al ricordo traumatico, la persona non prova più alcun disagio emotivo.
La persona viene sospinta verso un cambiamento in positivo della prospettiva sull’evento traumatico.
Lo psicoterapeuta effettua insieme alla persona una “scansione corporea” che consente di capire se siano ancora presenti eventuali tensioni a livello fisico.
Lo psicoterapeuta fornisce alla persona una serie di indicazioni da osservare fino alla seduta successiva.
Durante la seduta successiva vengono valutati i risultati a distanza ottenuti dalla seduta precedente.